COME LA PENSO

"Ci emozioniamo quando in TV vediamo i volontari di Green-Peace ingaggiare impari lotte con le gigantesche baleniere giapponesi ma poi abbandoniamo a bordo strada divani sgangherati e sacchetti di calcinacci; ci viene da piangere quando veniamo sapere che un lupo o un cucciolo di orso è stato accoppato a fucilate ma poi parcheggiamo la nostra auto su prati o sentieri di montagna e a volte addirittura fin sul litorale. Ambientalisti si ma mica stupidi; in fondo fan tutti così. Non ci rendiamo conto che essere “un ambientalista” significa solo rispettare le regole; non c’è bisogno di essere iscritti al WWF o a Legambiente per essere qualificati “ambientalisti”. Il rispetto nei confronti degli altri, dell’ambiente che ci circonda, delle norme che regolano la nostra convivenza e il rapporto con la natura fanno di noi dei veri ambientalisti anche se poi non siamo impegnati in campagne per il censimento del Lupus Italicus Appenninicus o a ripulire dai rifiuti le cime del Monte Bianco. Theodore Roosvelt ha scritto: “Fate quello che potete, con cio’ che avete, dove siete”; una regola aurea per chi sente nel profondo del proprio animo di dover fare qualcosa per l’ambiente. Non servono progetti grandiosi né azioni eclatanti; sono sufficienti piccoli gesti quotidiani come raccogliere dei rifiuti da terra, strappare delle erbacce, ripulire una fontanella, svuotare un cestino oramai ricolmo. Quando frequentiamo un parco o un’area verde con i nostri figli dobbiamo “sentire” come una necessità il ripulire quello che gli altri sporcano; in questo modo lanciamo un messaggio inequivocabile a quelli che ci circondano (figli compresi): ” Siamo degli ambientalisti del fare e non delle chiacchiere!”.Dobbiamo anche essere disposti ad esporci maggiormente. Se vediamo qualcuno che getta in terra un fazzoletto sporco o non raccoglie le feci del suo cane glielo dobbiamo far notare, magari con gentilezza o con un pizzico di ironia; e non dobbiamo esitare nel richiedere il concorso dei vigili o delle guardie eco-zoofile quando ci accorgiamo che qualcuno viola volutamente e sistematicamente le normali norme di comportamento.Tutto questo senza sentirci delle “spie” o degli “infami”: infame è chi, in barba alle leggi, danneggia il patrimonio comune.Infine dobbiamo essere sentirci “buoni maestri” per gli altri (in modo particolare per i giovani); solo attraverso l’esempio li convinceremo dell’importanza di far parte degli “ambientalisti del fare” e non di quelli “del dire” ".(Tratto da L’ambientalismo del dire e quello del fare di Francesco Gargaglia)
Dedico questo blog alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto in questa mia passione e ha creduto in me con ostinazione in particolare lo dedico alla persona che da oltre 20 anni mi è stata fedele, incoraggiandomi, pregando e donando: il mio dolce amore e moglie Lia.

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