ENERGIE PULITE
La Macchina italiana a materia negativa che avrebbe potuto produrre energia in grande quantità, risolvendo i problemi del nostro paese e oltre, emerge a distanza di oltre 40 anni.
LucidPipe, l’energia idroelettrica dalle tubature cittadine.Negli USA si sperimenta un’innovativa forma di sfruttamento delle condutture urbane.A Portland, una start-up locale ha ideato un sistema di piccole turbine inserite nelle tubature idriche della città. Un impianto che promette di essere affidabile e a impatto ambientale davvero ridotto. La società americana Lucidenergy, che ha sede proprio nella maggiore città dell’Oregon, ha ideato un dispositivo idraulico che permette di produrre energia da fonte rinnovabile grazie allo sfruttamento di flussi delle condutture d’acqua cittadine. Un sistema che potrebbe, secondo i responsabili della start-up che ha messo a punto l’idea, essere replicato ovunque.Si chiama LucidPipe Power System e si basa su una serie di piccole turbine idroelettriche inserite all’interno dei tubi che attraversano il centro urbano americano. Per ora ne sono state installate 4, che permettono di produrre ogni anno circa 1.100 MWh di energia elettrica, ovvero l’approvvigionamento di cui necessitano mediamente 150 famiglie (il meccanismo è già stato testato in altre due città statunitensi: Riverside e San Antonio).Secondo Gregg Semler, amministratore delegato della società, il LucidPipe costituisce un metodo completamente rinnovabile e affidabile di produzione di energia. A differenza del solare e dell’eolico, consente di generare elettricità costantemente, 24 ore su 24, e senza alcun impatto negativo sull’ambiente. «Non ci sono pesci né uccelli che vengono disturbati – ha aggiunto – e in questo senso è un dispositivo che piacerà agli ecologisti». LucidPipe può operare in una vasta gamma di condizioni di flusso, volumi e velocità. Per massimizzare la produzione di elettricità, più sistemi possono essere installati in un unico condotto, senza modificare il regime idrico, senza necessità di bypass o intralciare le operazioni di manutenzione. La quantità di energia elettrica generata è una funzione della velocità di flusso e della pressione all’interno del tubo di trasmissione. Ad esempio, in una conduttura da 60 pollici di diametro standard (152 cm), con velocità di flusso di 7 piedi al secondo (2,13 m/s) e 40 PSI di pressione di mandata in eccesso, potrebbero essere installate unità LucidPipe fino a raggiungere 100 kW di potenza . L’aggiunta di più turbine in una tubazione con queste caratteristiche ha il potenziale di generare migliaia di megawatt di energia rinnovabile senza impatto ambientale. Questo sistema è compatibile con qualsiasi tipo di flusso idrico. Dagli impianti industriali (che utilizzano miliardi di galloni di acqua ogni giorno nei propri processi produttivi e per la funzione di raffreddamento, un ammontare che innanzitutto è necessario ridurre e rendere più efficiente) agli acquedotti comunali per l’acqua potabile, perfino ai reflui urbani e acque di scarico. Non ultima la possibilità di utilizzo nei grandi sistemi di approvvigionamento e irrigazione del settore agricolo.
Kite Gen Research è impegnata dal 2006 nello sviluppo di una nuova tecnologia per la trasformazione dell’energia del vento di alta quota in energia elettrica. La tecnologia kitegen costituisce una evoluzione, o meglio un superamento, del modo attuale di sfruttamento dell’energia eolica. Si tratta di un progetto radicalmente innovativo, che potrà dimostrarsi in grado di battere, qualitativamente e quantitativamente, le prestazioni ottenibili dalle altre fonti rinnovabili, rendendo queste ultime competitive e concretamente sufficienti a risolvere la crisi energetica mondiale. KiteGen è l'ultima evoluzione del concetto di energia eolica. Un progetto radicalmente innovativo ma in grado di porsi sul mercato delle fonti rinnovabili come la più concreta e competitiva soluzione per risolvere la crisi energetica mondiale. La grande novità del KiteGen è rappresentata dalla capacità di utilizzare una fonte energetica illimitata, disponibile ovunque e ad oggi ancora non sfruttata: il vento d'alta quota. Per catturare questa immensa fonte d'energia è necessario un radicale cambio di prospettive: non più strutture pesanti e statiche, ma una macchina intelligente e dinamica. Grandi aquiloni, pilotati attraverso sofisticati sensori, viaggiano ad alta quota catturando venti dall'intensità molto superiore a quella raccolta dalle turbine eoliche tradizionali. La visione di KiteGen, ciò che in prospettiva intendiamo realizzare, è un tipo completamente nuovo di centrale elettrica, adatto a quasi ogni territorio, per la produzione da fonte rinnovabile dielettricità, a costi inferiori a quelli ottenuti con i combustibili fossili, in diretta competizione con le odierne installazioni convenzionali, a carbone, a gas o nucleare, della classe del GigaWatt.
“LA TORRE ENERGETICA … Nel 1975, Philip Carlson ideò le torri energetiche, un innovativo sistema in grado di produrre energia, sfruttando la differente tendenza dell’aria (o dell’acqua) calda rispetto a quella fredda. La prima tende a salire, la seconda a scendere. In realtà, si tratta di un principio noto da migliaia di anni. A Babilonia, per esempio lo usavano per refrigerare le abitazioni poste nelle oasi : grazie a panni bagnati stesi al sole ad asciugare all’interno dei cortili creavano una corrente d’aria ascensionale che risucchiava aria all’interno della casa. Questa aspirazione creava una depressione interna alla casa che veniva compensata dall’aria che entrava attraverso in una corrente d’aria in un camino, Così riuscivano a raffreddare le case perché l’aria che va verso il basso si espande e quindi si raffredda. Nelle torri energetiche viene sfruttato un altro aspetto della fisica delle pressioni dell’aria e della sua temperatura. Vaporizzando acqua in cima a un grande camino si può raffreddare l’aria e farla precipitare verso il basso creando, nel camino una forte corrente, in grado di azionare una turbina e produrre così elettricità.” Per capire quanto è notevole la produzione, in termini energetici, basta pensare che attualmente gli esseri umani consumano complessivamente circa 8.000 miliardi di Kilowatt. In teoria, basterebbero circa 34 torri per soddisfare il fabbisogno di energia del pianeta. Se poi tutti i suoi 6 miliardi di abitanti consumassero quanto un italiano medio, il consumo globale del pianeta salirebbe a 32.000 miliardi di kilowatt: certamente in questo caso servirebbero circa 136 torri per soddisfare il bisogno energetico dell’umanità. Ovviamente, con questo metodo, la produzione di energia non implica nessun tipo di inquinamento. Si tratta di una tecnologia assolutamente pulita.”
“Dalla cacca di quasi 60 milioni di italiani, e di tutte le bestie presenti negli allevamenti, potremmo ricavare quantità notevoli di biogas. Basta unirla ai nostri rifiuti organici ea un po’ di potature provenienti da giardini e dai bordi delle strade e delle ferrovie, e mettere tutti questi scarti che oggi finiscono nei fiumi, nei mari e nelle discariche in un silos, ed ecco che magicamente si sviluppano miliardi di batteri che sguazzano felici nella schifezza, si mangiano tutto cantando voraci e poi iniziano a scoreggiare in modo mostruoso. I loro peti vengono raccolti, filtrati e utilizzati per azionare un motore del tutto simile a quello di un’auto a metano che funge da generatore e produce energia elettrica. In pratica, si tira fuori oro dalle feci e dai rifiuti. Inoltre, per ottenere gas dai liquami e rifiuti non servono meccanismi faraonici. Un impianto medio-piccolo occupa 30 metri per 20. In Germania li ricoprono di legno e sembrano fenili. E non puzzano.”
“Nel 2001 la Eolo presentò in Italia l’auto ad aria compressa inventata da Cyril Guy Nègre. Un’auto portentosa che sfrutta sia la pressione a 300 bar dell’aria contenuta in due bombole sia il fatto che l’aria che esce dalle bombole ha una temperatura di 70 gradi centigradi sotto lo zero. L’aria viene scaldata con una fiamma alimentata a gas e portata a una temperatura di 30 gradi sopra lo zero. Uno scarto di 100 gradi che provoca una forte espansione dell’aria. In questo modo, unendo la pressione dell’aria, si ottiene una moltiplicazione della potenza che l’aria compressa trasmette a un motore a pistoni di nuova concezione, in grado di sfruttare la spinta in modo più efficiente. L’auto doveva essere disponibile sul mercato entro il 2002 ma a tutt’oggi non ha ottenuto l’omologazione per viaggiare su strada in Europa. E molti si sono dedicati a sbeffeggiare Nègre e la sua invenzione. Eolo Italia è stata travolta dall’impossibilità di vendere una macchina che ancora non può circolare. Ma Nègre e suo figlio Cyril non si sono dati per vinti e, mentre ancora continuano la loro battaglia per ottenere l’omologazione in Europa, sono riusciti a concludere un colpo colossale. Nel 2007 la MDI di Nègre ha sretto un accordo con Tata Group, il colosso indiano dell’auto, per sviluppare il progetto di una citycar che montasse proprio un motore ad aria compressa.”
“Massimiliano Longo è un nome sconosciuto ai più ma questo insigne ingegnere (scomparso nel settembre 2007) fece una scoperta a dir poco rivoluzionaria. Nel 1937, realizzò e brevettò la prima auto a idrogeno. La sua grande innovazione fu quella di produrre un motore che poteva superare i 1600 cc rossa, riusciva a raggiungere e mantenere una velocità di oltre 110 Km/h. In questi anni, destando un timido interesse nella stampa belga, francese e italiana, Longo presentò il suo brevetto all’Universitè Europeenne du Travail di Bruxelles e alla Fiat.”
Gli oceani costituiscono una enorme riserva energetica che potrebbe produrre ben più del fabbisogno globale. Dopo il solare, l'eolico e le biomasse, l'energia degli oceani è la piu recente sfida nel campo delle energie rinnovabili. Come funzionano un generatore di energia che sta per essere messo in esercizio, e due altri strumenti ancora in fase sperimentale.
L'energia geotermica è l'energia generata per mezzo di fonti geologiche di calore e può essere considerata una forma di energia alternativa e rinnovabile, se valutata in tempi brevi. Si basa sullo sfruttamento del calore naturale della Terra (Gradiente geotermico) dovuto all'energia termica rilasciata in processi di decadimento nucleare naturale di elementi radioattivi quali l'uranio, il torio e il potassio, contenuti naturalmente all'interno della terra (nucleo, mantello e crosta terrestre).
La prima utilizzazione dell'energia geotermica per produrre energia elettrica avvenne il 4 luglio 1904 in Italia per merito del principe Piero Ginori Conti che sperimentò il primo generatore geotermico a Larderello in Toscana .
L'energia geotermica costituisce oggi meno dell'1% della produzione mondiale di energia[3]. Tuttavia, uno studio condotto dal Massachusetts Institute of Technology afferma che la potenziale energia geotermica contenuta sul nostro pianeta si aggira attorno ai 12.600.000 ZJ e che con le attuali tecnologie sarebbe possibile utilizzarne "solo" 2000 ZJ. Tuttavia, poiché il consumo mondiale di energia ammonta a un totale di 0,5 ZJ all'anno, con il solo geotermico, secondo lo studio del MIT, si potrebbe soddisfare il fabbisogno energico planetario con sola energia pulita per i prossimi 4000 anni rendendo quindi inutile qualsiasi altra fonte non rinnovabile attualmente utilizzata.
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