ECO-EROI
CLICCA LE IMMAGINI PER VISIONARE I VIDEO
Paul Watson (Toronto, 2 dicembre 1950) è un attivista e ambientalista canadese, fondatore e presidente di Sea Shepherd Conservation Society, un'organizzazione dedita alla difesa e alla conservazione delle risorse e della fauna marina.
Capitan Watson ha preso parte ad una protesta del Sierra Club contro i test nucleari nel 1969. È stato uno dei soci fondatori di Greenpeace, inizialmente come skipper e più tardi è divenuto un membro del consiglio. Watson sosteneva una strategia di azione diretta che entrava in netto contrasto con l'interpretazione di nonviolenza di Greenpeace. Per questo motivo viene estromesso dal consiglio nel 1977 e successivamente lascia l'organizzazione. Nello stesso anno fonda la Sea Shepherd Conservation Society. L'associazione e il suo operato sono oggetto di una famosa serie televisiva, Whale Wars.[1]
Nel 2000 il Time lo nomina uno degli eroi dell'ambientalismo del XX secolo, nel 2008 è stato nominato dal The Guardian come una delle "50 persone che potrebbero salvare il pianeta" per il lavoro di Sea Shepherd e attualmente risulta uno dei maggiori esponenti del movimento per l'ambiente e per i diritti degli animali nel mondo.
Angelo Vassallo, Sindaco di Pollica in tre mandati (dal 1995 al 1999, dal 1999 al 2004 e dal 2005 al 2010), nel 2010 si era presentato per un quarto mandato: unico candidato, rieletto il 30 marzo con il 100% dei voti. Esponente del PD, in passato aveva ricoperto anche l'incarico di consigliere provinciale a Salerno tra le file della Margherita; oltre alla carica di sindaco, ricopriva anche quella di presidente della Comunità del parco, organo consultivo e propositivo dell'ente Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Soprannominato il "sindaco pescatore", politicamente Vassallo si distingueva per un marcato ambientalismo. Vassallo ha mostrato critiche nei confronti dei vertici locali del PD, ed ha avuto parole di elogio per la Lega Nord, per la capacità di essere vicino alla gente individuandone le esigenze.
Vassallo, il cui comune è stato l'epicentro degli studi sui regimi alimentari mediterranei (molti degli studiosi del Seven Countries Study, come Ancel Keys, Jeremiah Stamler, Flaminio Fidanza e Martti Karvonen, avevano stabilito la loro residenza estiva nella frazione comunale di Pioppi), si è fatto promotore nel 2009 della proposta di inclusione della dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità. La proposta è stata accolta dall'UNESCO il 16 novembre 2010, a Nairobi. La delegazione del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, presente in Kenya per la proclamazione, ha dedicato il riconoscimento alla figura del suo promotore.
LA STORIA – IL PRETE DELLA “TERRA DEI FUOCHI”
A Caiano si muore di inquinamento: il 47 per cento in più che nel resto d’Italia. Don Maurizio Patriciello combatte il degrado stando vicino alla sua gente. E firmando petizioni e denunce.Il fumo nero si vede già dallo svincolo dell’autostrada. Poi immondizia, sporco, ragazzi che mettono la droga in vena appena al di là della sterpaglia. Le campagne avvelenate si stendono attorno. I pilastri dei cavalcavia sono corrosi dalle esalazioni tossiche. I palazzi grondano intonaci scrostati. All’ombra dei pochi alberi l’aria entra nei polmoni nauseabonda e graffiante. Benvenuti a Caiano, al confine tra Napoli e Caserta. Benvenuti all’inferno.Un inferno che inghiotte sempre più vittime, malate di tumore: il 47 per cento in più che nel resto d’Italia. Don Maurizio Patriciello, parroco di San Paolo apostolo, combatte il degrado stando vicino alla sua gente, respirando con loro lo stesso pericolo di morte. Firmando petizioni e denunce. Accendendo i riflettori su questa terra violentata di cui ormai tutti hanno paura. «Abbiamo , in questa zona, le stesse malattie che hanno nelle zone a più alta densità industriale», dice sconfortato, «ma qui le industrie non ci sono».
POTENZA - Fu il primo a lanciare l’allarme sull’inquinamento del lago del Pertusillo. Ma per quella coraggiosa denuncia invece di ricevere un premio ha ottenuto una condanna: tre mesi di reclusione e tre mesi di interdizione dai pubblici uffici (pena sospesa). Più di quanto avevano stabilito i giudici di primo grado (due mesi e 20 giorni e nessuna pena accessoria, a seguito di rito abbreviato). Il tenente della polizia provinciale Giuseppe Di Bello è stato condannato anche in appello. La richiesta del sostituto procuratore generale Modestino Roca era ancora più pesante: tre mesi di reclusione e un anno di interdizione. L’accusa: rivelazione del segreto d’ufficio per aver divulgato i dati sull’inquinamento delle dighe.
Meglio soli che male accompagnati. Da oggi Acerra, il paesotto alla periferia di Napoli che diede i natali a Pulcinella, sarà ricordata come la terra avvelenata baciata dal coraggio di Michele Liguori, il vigile urbano che si fece sentinella dei rifiuti tossici. In tanti pensavano che il settore ambientale della polizia municipale locale fosse affollato da “eroi”, invece ce ne era uno solo: Michele Liguori appunto che, flagellato da due tumori, se n’è andato dopo una lotta continua per difendere la sua madre terra.Tutto sommato questo vigile impavido ne poteva fare a meno di divisa e stellette, perché lui apparteneva ad un’altra razza, figlia di un altro tempo: quella degli aborigeni che avrebbero difeso a spada tratta la propria tribù. Non sempre la tribù è all’altezza di comprendere i sacrifici e così ti volta la faccia quando meno te lo aspetti.Tutti i vigili stasera dovrebbero alzare la paletta in contemporanea per le strade di ogni città d’Italia, piccola o grande che sia. Il cielo è avvolto dal mistero della magia delle stelle, la terra ammantata dai sogni degli uomini di buona volontà. Il vigile Michele Liguori ha fischiato fino all’ultimo respiro, multando quell’omertà che vorrebbe il Sud prigioniero di una terra senza libertà. Si dedicano strade, piazze e lapidi agli eroi fasulli della provincia in maschera. Finalmente Pulcinella si è tolto la maschera e non assomiglia a quei quattro tripponi che pensano di muovere i fili del potere.Meglio soli che male accompagnati. Michele Liguori solo, lui e la sua madre terra, che da oggi custodirà le sue spoglie da cui germoglierà una nuova e più umana speranza. Se dietro una sterpaglia c’era veleno, Liguori faceva di tutto per approfondire, capire, denunciare. Ha sottratto molti della sua categoria al cliché del vigile, esasperato abilmente da Zampa nell’omonimo film con Alberto Sordi. Poteva restare tranquillamente a fare il suo mestiere con fischietto e paletta, invece no. E’ stato “capa tosta”, come ripeterebbe ogni impavido napoletano scampato alle minacce dell’omertà. Sì, Michele “capa tosta” che ha sfidato le ecomafie, gli imprenditori e i politici connessi direttamente o indirettamente con la criminalità organizzata. I dispetti e le minacce non gli sono bastati per fargli appendere al chiodo la divisa.
La sua unica colpa è stata quella di aver evitato che fossero scaricati in mare liquidi oleosi, potenzialmente inquinanti, provenienti dalla nave su cui si trovava. L'ufficiale della Marina, il tenente di Vascello David Grassi, per questo era stato punito con 15 giorni di consegna. Era il 23 febbraio 2002. Oggi dopo 12 lunghi anni, il suo ricorso è stato accolto dal Tar della Liguria.
er questo suo gesto, fu punito con 15 giorni di consegna di rigore avendo disobbedito agli ordini di un suo superiore. Come si legge nel testo, per documentare l'accaduto, Grassi fotografò anche i locali macchine della nave per avere degli elementi di prova e tutelarsi dalle accuse che potevano essere mosse nei suoi confronti.
Iscriviti a:
Post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento